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Dell’Amore – Inno finale
Ciao, Amore. Oggi voglio parlare di Te. Cercherò di rendere la storia più semplice possibile, in primo luogo per me, per potermi capire meglio, e poi perché Tu sei davvero una materia semplice, come il soffio del respiro. Ti ho conosciuto che avevo 18 anni e da allora sei rimasto sempre accanto a me ad attraversare la vita, non sei stato sempre piacevole, mi hai fatto del male a volte, ma sapevo che era necessario. Non Ti sei mostrato per gradi, poco a poco, con piccoli batticuori ogni tanto o guance che si arrossavano e che subito dopo scolorivano. No, sei arrivato in tutta la Tua forza dirompente per farmi…
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Ci sono delle cose
Tutto è cominciato quando ho visto quella foto di mio padre di profilo, in bianco e nero, più o meno alla mia età, che mia madre aveva pubblicato commentandola con la parola “unico” accompagnata da un cuore. Quella foto e quella parola, insieme, hanno smosso lacrime che tenevo nascoste dentro, quelle stesse che, forse, mi avevano regalato l’epico mal di budella di un paio di giorni prima. Ho pensato, alle 3:40 di notte, a ciò che volesse dire mia madre di mio padre, che non è più qui da quasi 5 anni ormai, definendolo unico, a lei che ha imparato a giocare con l’amore che alla fine è un sentimento…