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E il viaggiar m’è dolce in questo mare.
Ieri pomeriggio ero seduta al posto 32, nella carrozza 3 di un treno che percorreva una metà dell’Italia, quella di giù. Un tracciato che ormai conosco bene, con le stesse fermate, lo stesso orario di partenza, la stessa stazione di arrivo. Lui che mi raggiunge al binario, prende i miei bagagli pesanti, e poi un altro tragitto in auto, fuori dalla città, attraversando campagne al buio. E poi il lago, lì immobile, e la Casa, con l’aria mossa da una coda bianca. Stesso viaggio, stesso tempo, ma emozioni sempre diverse. Questi paesaggi che attraversavo ieri, hanno visto quasi tutto di me. La gioia di arrivare, il dolore di ripartire, la…