#iostoconlezoccoledicinquefrondi (*)
Nell’opinione comune, una donna è definita zoccola se:
1. Le piace avere o ha avuto rapporti sessuali, non necessariamente con lo stesso uomo
2. È solita “rubare gli uomini” alle altre donne
3. È una sex worker o prostituta (che c’è differenza eh)
4. Non so, magari ci sono altri motivi che mi sfuggono adesso.
Ecco. Il mio modesto ragionamento mi suggerisce che il termine non dovrebbe avere un’accezione negativa nè tantomeno dovrebbe essere usato come pesante insulto, così come invece viene spesso fatto. E vado a spiegare:
1. Provare piacere nel fare sesso è uno dei grandi motori dell’umanità. L’energia sessuale è la più grande forza creatrice per le donne e per gli uomini. E vi ricordo che, in genere, i rapporti sessuali coinvolgono due persone, quindi perché puntate il dito solo sulle donne? Tra l’altro il sesso bello e sano contribuisce ad aumentare il benessere psicofisico e fa anche dormire meglio. Quindi fatelo spesso e prendete sempre le opportune precauzioni.
2. Vi ricordo che qualsiasi tradimento viene messo in atto da due persone consenzienti. L’uomo “rubato” ha la stessa identica responsabilità delle donne. Lo si dovrebbe ricordare più spesso.
3. La prostituzione esiste non per un capriccio o per un diabolico piano malvagio femminile. Esiste perché ci sono uomini che pagano donne in cambio di una prestazione sessuale, in alcuni casi perché costrette e in altri per libera scelta di autodeterminazione. Anche qui, ci sono donne e ci sono uomini coinvolti. Ma le zoccole sono le donne.
4. Qui non so che dire se non che mi sono rotta un po’ le scatole di constatare che il bigottismo ipocrita impera e rovina le persone.
Detto ciò, per non importa quale dei punti sopra elencati, posso solo dire che #iosonounazoccola e che #iostoconlezoccoledicinquefrondi
E mi piacerebbe non essere la sola a dirlo.
Saluti, LB
(*) Il post è una riflessione personale che nasce da un fatto accaduto a Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria: qualcuno ha affisso sui muri dei fogli con l’elenco delle “zoccole del paese”, con tanto di nomi, cognomi e soprannomi. Per me è l’ennesimo atto figlio di una cultura bigotta, ipocrita, maschilista e giudicante che non sono disposta a tollerare e questa è la mia presa di posizione.
2 commenti
Massimo
Se non ci fossi tu Reggio Calabria (e il mondo) sarebbe un posto un po’ più triste.
Amor e rispetto❤️
E, a proposito, anche #iosonounazoccola
littlebirds
Gioia! Grazie ❤️